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Il termine deriva dal latino "Vulnus, Vulneris", cioè "ferita". E appunto alle lesioni cutanee si rivolge questa Disciplina, tuttora priva di una dignità di specialistica ufficiale.

Trasversale alla maggior parte delle specialità mediche, la Vulnologia si interessa della diagnosi etiologica, del trattamento e della gestione delle lesioni cutanee, acute e croniche, inquadrandole correttamente nella visione globale del paziente, partendo dal presupposto che non è possibile trattare una lesione se non si tratta la persona nel suo complesso.

Questo approccio olistico è curiosamente richiamato anche da alcune traduzioni dal latino del termine "vulnus":

1 ferita

2 taglio, lesione, incisione, solco, squarcio

3 (in senso figurato) colpo, offesa, danno, umiliazione

4 sventura, calamità

5 perdita in battaglia

6 dolore, angoscia, passione, ferita d'amore

7 (poetico) freccia, lancia, dardo

(da "Dizionario Latino Olivetti", a cura di E. Olivetti).

Pur nella generalità di queste traduzioni, è interessante notare come alcune di esse si ritrovino perfettamente rappresentate della realtà del paziente affetto da ulcere cutanee: una ferita, una lesione, uno squarcio della cute, talvolta fino ai piani più profondi; un danno spesso vissuto dal paziente come un'umiliazione e una calamita' devastante la vita, con dolore e angoscia.

Del resto anche gli operatori sanitari che lavorano con passione in questo settore, sono spesso coinvolti in questa battaglia della vita e, spesso, per la vita.

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